Ombre nell’ombra, nel grigio crepuscolo.

Lo sguardo che spazia nell’oscuro del vuoto.

L’ opera fulgida non fu ben compiuta

la luce ha brillato ed ora è scemata.

Ricordi di cose migliori o forse, migliori

di tempi passati o forse, mai, davvero stati.

Non c’era tempo, l’opera ardeva.

L’impegno premeva, il mondo cambiava. Cambiava e girava.

La luce cresceva nel fuoco vivente

materia informe prendeva sostanza.

Filosofia.

Illusione.

Utopia.

Per un istante avevo sperato, ne ero convinto, ci ero riuscito.

Solo un istante

poi tutto è tornato com’era all’inizio.

Ombra e silenzio, struggente dolore.

Anela alla luce l’animo mio ma come fare?

 Ricominciare, non c’è altra via.

Con calma e pazienza e fede assoluta.

Esiste una via, la devo cercare.

Per ora contemplo la melancholia, devo riposare.

Ombra nell’ombra

buia nel buio.

Devo riposare per poi ricominciare.

GRECALE

 Dalla editrice Aletti l'antologia con 15 mie poesie.

Illusioni d'amore

La poesia ILLUSIONI D'AMORE ha ricevuto menzioni d'onore al prestigioso Premio Internazionale  di poesia Il Federiciano 2018 nella raccolta del quale è stata pubblicata.

Una Menzione d'onore ha ottenuto anche all'altrettanto prestigioso Premio Torneo Unica MIlano 2018

Pubblicata nel libro Alessandro Quasimodo legge i poeti Italiani contemporanei; da lui stesso è stata letta come potete sentire nel video sopra. 

    ILLUSIONI D’AMORE

 Per un momento

ho sognato

di possedere il mare.

Per un momento

ho pensato

 di poter avere per me l'onda.

Ho sognato

di un raggio di sole

che durava un minuto,

un'ora, un tempo infinito,

mentre io giocavo con l'onda.

Ma forse mi sono illuso

e se è così

non ci sarà più il mare

né l'onda, il raggio di sole,

domani,

non possiederò le nuvole,

il vento, l'odore di te

e forse neppure il ricordo.

2009 L'Aquila

Poesie per ricordare. Dedicato a... Ricordo dell'Aquila     

          Giornata Mondiale della Poesia

Sussulti improvvisi e moti oscillanti,

tremori importanti mi scuotono il cuore.

La mente che vaga, è frastornata,

dispersa, sbalordita, squilibrata.

Mi aggrappo a qualcuno,

afferro qualcosa, sperando sia saldo.

Torna la calma, tutto si placa.

Lo sguardo è sgomento.

Tutto, ora tace ma restan le tracce:

rovine fumanti di ciò che è stato,

del bello che c’era e ora non più.

No, non è l’amore.

È il terremoto.

Tempo di Vita

Tic tac, tic tac,

tic tac, tic tac.

Quanti secondi che scorron veloci.

Soffia, soffia forte,

più forte che puoi e corri,

semina vita,

coi gambi ritorti realizza gioielli.

M’ama, non m’ama,

m’ama, non m’ama,

bianche corolle di rosa screziate

da mani ancora infantili vengon staccate.

Il grande leone mi guarda, beato

all’ombra dell’albero se ne sta sdraiato,

per oggi ha mangiato, domani chissà.

 Ruotano i soli, galassie infinite,

com’è stato bello,

ma ora è finita, vi lascio il ricordo,

a voi,

lascio la vita.

Barbagli

ancora nel 2109  e la poesia Barbagli ha ottenuto una menzione al 3 premio internazionale Maria Cumani Quasimodo.

Anche questa ve la regalo perchè possiate condividere un momento, un moto dell'anima, una senzazione, uno stato d'animo, assieme a me. 

Barbagli

Lampi di luce violetta,

di giallo, di verde,

di rosa e d’azzurro.

Barbagli sospinti dal vento:

di vite viventi

ricopron la terra.

Il tempo arriverà,

e il tempo passerà.

Barbagli.

Li vedi d’attorno,

 si muovon lontano.

Barbagli accecanti

di luce dorata.

Il giallo e l’azzurro,

 il rosa, il violetto,

 rincorron le creste dell’onde

sospinte dal vento.

Il tempo arriverà,

e il tempo passerà.

Barbagli sospinti dal vento.

Di mille colori.

Scorci di vite passate,

di gialli e marroni,

tappeti scrocchianti

ricopron la terra.

Il tempo arriverà,

e il tempo passerà.

Lampi di luce

al sole splendenti.

Barbagli gelati,

 di bianco colore

t’avvolgon silenti,

 sospinti dal vento.

Grigio candore

offusca la vista.

E il tempo, passerà.

E il tempo, arriverà.                                            

Al mare

Lampi di luce crescente,

accecante,

oscurano l’orizzonte lontano.

Calore che l’ombra fa gialla,

 avvampa la guancia più esposta.

Una carezza,

gelata e frusciante,

rasposa di grani infiniti,

avvolge l’intero mio volto

mentre un afrore

 di alghe e di sale risale

fino a me giungendo,

dall’onda incostante.

Nella mia mano la tua,

in questa mattina d’ottobre,

al mare.

Di vita e d‘amore

Dell’inizio ho un ricordo impreciso,

 un grigio chiarore soffuso,

 informe sostanza.

 Poi i colori appaiono chiari,

 prima il violetto, l’arancio, poi il giallo e l’azzurro.

 Un’alba radiosa compare nel cielo

 annuncia sereno ma forse, chissà.

Albrecht Dürer Incisore Pittore Alchimista 1513