Possibilità di rilevare forme di contaminazione anche indirette dall'uso di cerotti alla nitroglicerina

Nitroglicerina

Nitroglicerina

Pubblicazione scientifica 2008 dalla collaborazione tra

Ris di Parma,

Istituto esplosivistica Parmense di Danilo Coppe, 

Interstudio tecnica e ambiente srl del dott. Balzani

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Sostanze rilevabili coi rivelatori attuali

Sostanze rilevabili coi rivelatori attuali

Aspetti forensi e di security relativi alla contaminazione da farmaci a base di nitroglicerina.

Magg. Adolfo Gregori*

MA.s.UPS Andrea Russo*

Prof. Antonio Balzani**

Dott. Danilo Coppe***

Dott. Massimo Pasini***

*RIS Carabinieri di Parma

** INTERSTUDIO Laboratorio Analisi Parma

***ISTITUTO RICERCHE ESPLOSIVISTICHE

INTRODUZIONE

Il proliferare di farmaci a base di nitroglicerina, sia somministrabile tramite pastiglie e gocce, sia più diffusamente mediante cerotti a rilascio graduale, ha creato negli anni piccoli e grandi inconvenienti dovuti alla contaminazione di indumenti ed ambienti sottoposti poi ad analisi di tipo forense o di security.

Fra questi la vicenda di un rappresentante di farmaci fermato ad un aeroporto negli U.S.A. in quanto trovato positivo al tester portatile in dotazione all’hub come leggibile nel seguente riquadro.

October 25, 2006

Paramedic Stopped at Airport Security for Nitroglycerine Residue

At least we know those chemical-residue detectors are working:

The punch line is that my bag tested positive for nitroglycerine residue. Which is, in hindsight,

totally not unexpected,

since it has been home to several bottles of nitro spray that at one point or another have found

their way into my

pockets and then into my bag. (Don't look at me like that -- I'm not stealing the damn drug. It's

just that it's frequently

easier to shove them in a pants pocket rather than keep fishing for one at the bedside or whatever,

and besides, we've

now gone to single-patient use sprays so that once you use one on one patient, it's fininshed.)

Whether one

discharged, or leaked, or whatevered in my bag, it somehow got NTG molecules all over the

place, and that's what the

detector picked up. The guy said this happens all the time but I'm not so sure, and in any event I'm

not even remotely

certain how I could go about getting the NTG residue off my bag so this doesn't happen in the

future. NTG spray has a

pretty distinctive smell. All I can smell in my bag is consumer electronics, so it must have been

some minute amount

somewhere.

Poiché le notizie di tali disguidi hanno assunto a volte i connotati di “leggenda metropolitana”, abbiamo voluto realizzare una semplice sperimentazione per stabilire i livelli di contaminazione diretta ed indiretta, al fine di creare una base di partenza per studi più approfonditi.

PIANO della SPERIMENTAZIONE

 -          Reperimento confezione di Adestrin 10.

-          Reperimento di tre serie di tre tipologie di tessuti: fibra naturale, fibra sintetica, fibra impermeabile;

-          Analisi del cerotto con strumento a scansione ionica

-          Analisi di tre tessuti dopo contatto diretto

-          Analisi di tre tessuti dopo contatto indiretto

-          Attesa gg. 10 ripetizione delle analisi sui tre campioni

-          Analisi su cerotto presumibilmente scarico lasciato all’aperto per due settimane

-          Passaggio con manichino e cavia umana al controllo aeroportuale

CAPITOLO 1   La preparazione dei campioni.

  1. PREPARAZIONE per la Ricerca della presenza di residui di NITROGLICERINA

 su vari campioni di tessuto

Campioni per analisi contaminati per CONTATTO DIRETTO

Campioni per analisi contaminati per CONTATTO INDIRETTO

  1. PREPARAZIONE per la Ricerca della presenza di NITROGLICERINA residua

su vari campioni di tessuto, contaminati dopo 19 giorni di degradazione naturale

Campioni per analisi contaminati per CONTATTO DIRETTO

Campioni per analisi contaminati per CONTATTO INDIRETTO

  1. PREPARAZIONE per la Ricerca della presenza di residui di NITROGLICERINA

su cerotto esposto a intemperie per 2 settimane

Protocollo n°:

292/08

Data prelievo :

10/10/2008

PREPARAZIONE per la Ricerca della presenza di residui di NITROGLICERINA  su campioni di tessuto

Numerazione tessuti:

Campioni in tessuto sintetico N.469A, 469B e 469C

Campione in tessuto naturale N. 470A, 470B e 470C

Campione in tessuto impermeabile N. 471A, 471B e 471C

Numerazione Cerotti

Campione ADESTRIN 10mg/24ore nitroglicerina Pfizer Prep.N.47699 scadenza 07/2010 N.472A, 472B, 472C, 472D, 472E, 472F e 472G

PROCEDURA DI CONDIZIONAMENTO DEL SUBSTRATO

  • Realizzazione dei pacchetti assorbenti: sovrapponendo n°7 carte da filtro fascia nera a porosità 5891 (compongono il substrato e simulano la pelle o comunque lo strato assorbente) poggiati su supporti in una piastra Petri
  • lavaggio con alcool metilico dei filtri e di tutta l’apparecchiatura per eliminare tracce di possibile contaminazione
  • essiccazione per 1 ora a 105°C
  • raffreddamento per 1 ora in essiccatore
  • impregnazione  dei substrati:  con 10 ml di soluzione fisiologica ( soluzione farmacologica commerciale a concentrazione di 9,0 mg di NaCl, riportata a pH 5.53 con HCl 0,01N
  • condizionamento a 37°C in forno ventilato, per 16 ore, di tutto il sistema.
  • riscaldamento e condizionamento dei cerotti e dei tessuti a 37° C per 2 ore
  • contaminazione dei componenti.

L’operazione di contaminazione, rilascio e assorbimento, svolte condizionando tutti i componenti del sistema mantenuto costantemente a 37°C, rappresentano una condizione peggiorativa delle condizioni di rilascio ed assorbimento del principio farmacologico in condizioni naturali.

Una volta condizionato il substrato ed i componenti del sistema, si è proceduto alla preparazione dei campioni secondo lo schema riportato nelle tabelle seguenti quindi l’intero sistema contaminato, è stato mantenuto in forno ventilato a temperatura costante per 24 ore.

La preparazione dei campioni è stata effettuata a temperatura ambiente (non inferiore a 23 °C).

Campioni per analisi contaminati per CONTATTO DIRETTO

Campione N.

Composizione

474

Substrato + cerotto 472C + tessuto 469C (24 ore forno 37°C)

475

Substrato + cerotto 472D + tessuto 470C (24 ore forno 37°C)

476

Substrato + cerotto 472E + tessuto 471C (24 ore forno 37°C)

Campioni per analisi contaminati per CONTATTO DIRETTO  con ½  cerotto  dopo 24 ore in forno a 37°C

e dopo degradazione naturale per 336 ore

Si è provveduto alla preparazione dei campioni tagliando, per ogni tipo, un pezzo di tessuto di dimensioni all’incirca circolari  diametro 37mm.  Ogni campione è stato tamponato applicando mezzo cerotto ADESTRIN (parte scopribile contenente il principio attivo) al tessuto stesso, ed applicando una pressione col dito pollice, quindi distaccando e riapplicando la pressione ogni volta, per tre volte di seguito.

  • Ogni tessuto contaminato è stato quindi appoggiato al proprio substrato, avendo cura di posizionarlo in modo che la parte del tessuto contaminata dal principio attivo, fosse a contatto con il substrato umido (simulante la pelle). In questo modo sono stati realizzati in condizioni confrontabili due campioni comparabili per ogni cerotto.

Campione N.

Composizione

477

Substrato + tessuto 470A contaminato con ½ cerotto 472A (24 ore forno 37°C e 336 ore a temperatura ambiente)

478

Substrato + tessuto 470B contaminato con ½ cerotto 472A (24 ore forno 37°C)

479

Substrato + tessuto 469A contaminato con ½ cerotto 472B (24 ore forno 37°C e 336 ore a temperatura ambiente)

480

Substrato + tessuto 469B contaminato con ½ cerotto 472B (24 ore forno 37°C)

481

Substrato + tessuto 471A contaminato con ½ cerotto 472F (24 ore di forno a 37°C e 336ore a temperatura ambiente)

482

Substrato + tessuto 471B contaminato con ½ cerotto 472F (24 ore forno 37°C)

Campioni per analisi BIANCO di confronto

Campione N.

Composizione

472 G

Cerotto a degradazione spontanea del principio farmacologico (lasciato aperto esposto all’aria ambiente, per 24 ore)

484

Substrato assorbente: non contaminato (bianco), trattato e condizionato come i campioni contaminati

485

Soluzione di impregnazione (ambiente di rilascio - assorbimento)  farmacologica fisiologica a 9,0 mg di Nacl portata a pH 5,53 condizionata a 37°C

I Campioni sono stati sottoposti ad analisi chimica per la verifica della presenza rilevabile di Nitroglicerina ed esplosivi

Protocollo n°:

313/08

Data prelievo :

29/10/2008

PREPARAZIONE per la Ricerca della presenza di NITROGLICERINA residua su campioni di tessuto, contaminati dopo 19 giorni di degradazione naturale

NOTA: i cerotti da contaminazione sono stati quelli già utilizzati nelle preparazioni del 10/10/2008 conservati in vasi di vetro chiusi, precedentemente lavati con alcool, a temperatura ambiente.

Campioni in tessuto sintetico N.469A, 469B e 469C

Campione in tessuto naturale N. 470A, 470B e 470C

Campione in impermeabile N. 471A, 471B e 471C

Campione ADESTRIN 10mg/24ore nitroglicerina Pfizer Prep.N.47699 scadenza 07/2010

N.472A, 472B, 472C, 472D, 472E, 472F e 472G

PROCEDURA DI CONDIZIONAMENTO DEL SUBSTRATO

  • Realizzazione dei pacchetti assorbenti: sovrapponendo n°7 carte da filtro fascia nera a porosità 5891 (compongono il substrato e simulano la pelle o comunque lo strato assorbente) poggiati su supporti in una piastra Petri
  • lavaggio con alcool metilico dei filtri e di tutta l’apparecchiatura per eliminare tracce di possibile contaminazione
  • essiccazione per 1 ora a 105°C
  • raffreddamento per 1 ora in essiccatore
  • impregnazione  dei substrati:  con 10 ml di soluzione fisiologica ( soluzione farmacologica commerciale a concentrazione di 9,0 mg di NaCl, riportata a pH 5.53 con HCl 0,01N
  • condizionamento a 37°C in forno ventilato, per 16 ore, di tutto il sistema.
  • riscaldamento e condizionamento dei cerotti e dei tessuti a 37° C per 2 ore
  • contaminazione dei componenti.

L’operazione di contaminazione, rilascio e assorbimento, svolte condizionando tutti i componenti del sistema, mantenuto costantemente a 37°C rappresentano una condizione peggiorativa delle condizioni di rilascio ed assorbimento del principio farmacologico in condizioni naturali.

Una volta condizionato il substrato ed i componenti del sistema, si è proceduto alla preparazione dei campioni secondo lo schema riportato nelle tabelle seguenti, quindi l’intero sistema contaminato è stato mantenuto in forno ventilato a temperatura costante per 24 ore e dunque si è proceduto con la preparazione dei campioni .

Il substrato è stato sempre mantenuto umido.

Inizialmente sono stati introdotti 15 ml di soluzione fisiologica e nell’arco delle 24 ore di permanenza nel forno sono stati aggiunti, in totale, altri 10 ml.

Campioni per analisi contaminati per CONTATTO DIRETTO

Campione N.

Composizione

547

Substrato + cerotto 472B + tessuto sintetico 469A (24 ore forno 37°C)

548

Substrato + cerotto 472A + tessuto naturale 470A (24 ore forno 37°C)

549

Substrato + cerotto 472F + impermeabile 471A (24 ore forno 37°C)

Note: i cerotti già utilizzati nelle preparazioni del 10/10/2008 sono stati conservati in buste chiuse a temperatura ambiente.

Campioni per analisi contaminati per CONTATTO INDIRETTO

Si è provveduto alla preparazione dei campioni di tessuto per la contaminazione indiretta, ritagliandone, per ogni tipo, un pezzo di dimensioni all’incirca circolari diametro 37mm; quindi tamponandolo e strofinandolo energicamente e poi lasciandolo a contatto per 5 minuti con il tessuto contaminato della stessa tipologia, già preparato per il contatto diretto.

 La preparazione dei campioni è stata effettuata a temperatura ambiente (non inferiore a 23 °C).

Campione N.

Composizione

551

Tessuto Impermeabile   471 C strofinato su T.impermeabile contaminato con 471A

552

Tessuto sintetico            469 C strofinato su tessuto sintetico contaminato con 469A

553

Tessuto naturale            470 C strofinato su tessuto naturale contaminato con 470A

Campioni per analisi BIANCO di confronto

Campione N.

Composizione

550

Substrato non contaminato (bianco) per  24 ore in forno a 37°C

485

Soluzione fisiologica commerciale 9.0 mg/NaCl  pH 5,53 condizionata a 37°C

I Campioni sono stati sottoposti ad analisi chimica per la verifica della presenza rilevabile di Nitroglicerina ed esplosivi

CAPITOLO 2   Le analisi

 Le trappole vengono sottoposte ad analisi qualitativa mediante l’utilizzo di un’ITEMISER3.

Il funzionamento si basa sulla raccolta di tracce di vapori o particelle rilasciati da esplosivi e/o stupefacenti conosciuti. Questi campioni raccolti sono fatti evaporare e aspirati nel sistema di rilevamento, dove sono analizzati mediante un sistema basato sulla ionizzazione dei vapori raccolti e la successiva misurazione della loro mobilità in un campo elettrico. Le differenze di mobilità tra i vari ioni sono sufficienti a consentirne l’identificazione. Tale processo dura circa tre secondi. All’interno del sistema è presente un data base, creato dall’operatore, che contiene la maggior parte di sostanze stupefacenti ed esplosive conosciute.

Durante le 24 ore di esposizione, il substrato è stato mantenuto umido mediante introduzione iniziale nella capsula di 10 ml di soluzione fisiologica e successivamente nell’arco delle 24 ore di permanenza nel forno ventilato aggiunta di altri 12 ml in totale. (Anche la soluzione fisiologica è stata mantenuta a 37°C).

I campioni vengono raccolti su trappole pulite/nuove, strofinando a mano le superfici sospette con la trappola, oppure collegando la bacchetta di rilevamento all’unità di raccolta campioni ad aspirazione o depositando alcuni μl di soluzione sulle trappole stesse. I vapori o le particelle microscopiche dei campioni raccolti sulla trappola, vengono immessi nel sistema di rilevamento posizionando la trappola nella fessura di rilevamento dell’unità di desorbimento dei vapori.

I vapori vengono aspirati nel sistema di rilevamento, mediante l’azione di una piccola pompa di campionamento. Il flusso d’aria campionata uscente dall’unità di desorbimento, incide su una membrana elastometrica semipermeabile, attraverso cui i vapori penetrano nel sistema di rilevamento. La membrana consente altresì di intercettare polveri e sporcizia, proteggendo in tal modo il rilevatore dalla contaminazione. Le molecole del campione che attraversano la membrana sono trasportate nel rilevatore da un flusso di aria secca e pulita. Questo gas fluisce attraverso una camera di ionizzazione le cui pareti sono rivestite di un foglio di N63 (Nichel) radioattivo, che emette particelle beta a bassa energia. Mentre il gas vettore attraversa la camera,si formano ioni positivi e negativi. La radiazione emessa dal rilevatore è al di sotto della soglia di misurabilità, per cui il funzionamento avviene in condizioni di assoluta sicurezza. Gli ioni del campione escono attraverso un elettrodo a griglia “E1”, ed entrano nella regione di migrazione degli ioni, aspirati da una piccola pompa a circolazione.

Per la maggior parte del tempo, il campo elettrico nella camera di reazione del rilevatore è nullo,ma ad intervalli di 25 ms, vengono applicati brevi impulsi in vari punti della camera. Questo campo elettrico ad impulsi costringe il campione ionizzato, a procedere verso l’elettrodo raccolta. La velocità dello ione è legata alle sue dimensioni; ne consegue che la misurazione di tale velocità consente di identificare la sostanza: I circuiti elettronici collegati all’elettrodo di raccolta, trasferiscono un flusso costante di dati analogici provenienti dal rilevatore al computer del sistema, dove vengono sottoposti alla conversione digitale, all’analisi e all’identificazione.

Foto:  Sezione trasversale del rilevatore ITMS.

Condizioni sperimentali del sistema per le analisi.

2.1  RIEPILOGO

certificato Protocollo n°:

1279

Data :

26/11/2008

Campioni di confronto

Campioni in tessuto sintetico

Campione in tessuto naturale

Campione in tessuto impermeabile

Campione N.

Composizione

contatto

Esito positivo per presenza di NG

472 G

Cerotto esposto all’aria ambiente, per 2 settimane

-

+

550

Substrato non contaminato (bianco)

-


484

Substrato non contaminato (bianco)

-

-

485

Soluzione fisiologica  (bianco)

-


Contaminazione  diretta per contatto con cerotto   Rilevazione dopo24 ore a 37°C

474

tessuto sintetico

Diretto

+

475

tessuto  naturale

Diretto

+

476

tessuto  impermeabile

Diretto

+

Contaminazione  con ½ cerotto   Rilevazione dopo 24 ore a  37°C

478

tessuto  naturale

Diretto

+

480

tessuto sintetico

Diretto

-

482

tessuto impermeabile

Diretto

-

Contaminazione  con ½ cerotto    Rilevazione dopo 336 ore a temperatura ambiente

477

tessuto  naturale

Diretto

+

479

tessuto sintetico

Diretto

+

481

tessuto impermeabile

Diretto

+

contaminazione dopo 19 giorni con cerotti preparati ed utilizzati il 10/10/2008   Rilevazione dopo24 ore a  37°C

547

tessuto sintetico

Diretto


548

tessuto naturale

Diretto


549

Tessuto impermeabile

Diretto


contaminazione dopo 19 giorni con cerotti preparati ed utilizzati il 10/10/2008   Rilevazione dopo24 ore a  37°C

552

tessuto sintetico strofinato su tessuto sintetico contaminato

indiretto

+

553

tessuto naturale strofinato su tessuto naturale contaminato

indiretto

+

551

Tessuto impermeabile  strofinato su tessuto impermeabile contaminato

indiretto

+

CAPITOLO 3    La prova aeroporto.

Dopo aver verificato la possibilità di rilevare forme di contaminazione anche indirette dovute alla prossimità con il cerotto alla nitroglicerina, mediante strumentazione da laboratorio, come corredo alla pubblicazione abbiamo ritenuto importante anche fare una verifica sul campo. Negli aeroporti ci sono strumenti di rilevamento portatili atti alla identificazione, a campione, di individui che abbiano manipolato le principali sostanze esplodenti.

3.1.1.  Attrezzatura in dotazione allo scalo

 Lo scalo di Parma si è reso disponibile a testare soggetti contaminati dal cerotto, mediante l’utilizzo di una delle principali dotazioni in uso negli hubs italiani: il Vapor Tracer2 .

Il  VaporTracer2 è progettato e fabbricato da GE Ion Track. Utilizza una tecnologia brevettata di recente, che consente di rilevare e identificare vapori e particelle di stupefacenti conosciuti ed esplosivi.

Questa nuova tecnologia, la cosiddetta Ion Trap Mobility Spectrometry (ITMS), consente di ottenere un aumento significativo di efficienza e sensibilità rispetto ai sistemi IMS (Ion Mobility Spectrometry) di tipo tradizionale. Il sistema può essere utilizzato per controllare persone, bagagli, veicoli e carichi analizzando particelle microscopiche e vapori di stupefacenti o esplosivi conosciuti.

Il sistema VaporTracer2 standard utilizza un'unità di desorbimento. Le trappole di raccolta campioni sono inserite sulla sommità di questa unità per l'analisi. Quando si installa l'unità di desorbimento al VaporTracer2, il rilevatore imposta automaticamente la temperatura corretta. È necessario lasciare trascorrere un tempo sufficiente per stabilizzare la temperatura prima di predisporsi all'uso del sistema.

Durante questo periodo, un messaggio indica che l'unità è in fase di riscaldamento o raffreddamento.

Quando la temperatura si è stabilizzata, si procede alla calibrazione dell sistema. Quando non si utilizza l'unità di desorbimento, è possibile installare la piastrina vapore per il rilevamento dei vapori. Se si disinstalla l'unità di desorbimento e installa la piastrina vapore, il sistema regolerà la temperatura in funzione del rilevamento dei vapori. Quando la temperatura si è stabilizzata, si procede nella calibrazione del sistema.

Il VaporTracer2 è progettato per rilevare gli esplosivi utilizzati più comuni o molti degli stupefacenti conosciuti, emettendo un allarme acustico quando viene rilevata una qualsiasi sostanza programmata.

Questo strumento utilizza una tecnica brevettata di campionamento atmosferico caratterizzata da estrema sensibilità e rapidità (il tempo medio di risposta è dell'ordine di 4-10 secondi per campione).

Il VaporTracer2, realizzato con le più recenti tecnologie dei microprocessori e dei computer, non richiede alcun intervento o interpretazione dei dati da parte dell'utente, che può quindi concentrarsi nella raccolta di campioni rappresentativi. Per l'analisi, l'operatore acquisisce un campione con la tecnica seguente:

1. Strofinando un'area sospetta con la bacchetta di campionamento

2. Strofinando un'area con la trappola di campionamento (indossando guanti puliti)

3. Utilizzando l'unità di raccolta campioni mediante aspirazione (opzionale)

L'unità di raccolta campioni mediante aspirazione è molto efficace per la raccolta di vapori e particelle.

Nella modalità operativa normale, viene completata l'analisi del campione e visualizzato un semplice istogramma da cui si deduce automaticamente la presenza o l'assenza delle sostanze di interesse.

Il sistema è caratterizzato da un un'elevata affidabilità, con tempi morti molto brevi e una rapida decontaminazione, anche dopo l'immissione nel sistema di una quantità notevole di sostanza da rilevare.

Tutto il software necessario è già installato nel VaporTrace~. Le funzioni del software comprendono:

l'acquisizione dei dati, l'analisi completa dei componenti dello spettro di ioni e la visualizzazione dello spettro sullo schermo LCD. Dopo il periodo dì riscaldamento iniziale (tipicamente inferiore a 30 minuti), il software invita l'utente a procedere visualizzando il prompt PRONTO.

CARATTERISTICHE TECNICHE DEL SISTEMA

3.1.2. Teoria di funzionamento

Il VaporTrace? acquisisce ed analizza i vapori prelevati dal rilevatore. Il principio di funzionamento è simile a quello dell’Itemaiser3 utilizzato per le prove di laboratorio. Questa tecnica di rilevamento, prevede la ionizzazione dei vapori raccolti e la successiva misurazione della loro mobilità in un campo elettrico. Le differenze di mobilità tra i vari ioni sono sufficienti a consentirne l'identificazione. I vapori e le particelle sono attirati nel VaporTracer da una piccola pompa di campionamento. Il  flusso d'aria campionata è aspirato su una membrana elastomerica semipermeabile, che consente di raccogliere e accumulare i vapori di campionamento e attraverso cui i vapori penetrano nel sistema di rilevamento durante l'analisi. La membrana protegge il rilevatore dalla contaminazione, impedendo l'accesso a polvere e sporcizia.

Il campione che attraversa la membrana è trasportato nel rilevatore. Il gas vettore trasporta il campione nella camera di ionizzazione, in cui è inserito il foglio metallico. Mentre il gas vettore attraversa la camera, gli ioni sono intrappolati all'interno. Un campo elettrico a impulsi costringe il campione, che ora è allo stato ionizzato, nel tubo di deriva e a procedere verso l’elettrodo di raccolta sotto il costante influsso di un campo elettrico. I tempi di deriva degli ioni sono legati alle rispettive caratteristiche di mobilità; ne consegue che la misurazione del tempo di deriva consente di identificare la sostanza. Lo ione misurato sull'elettrodo collettore viene amplificato, quindi digitalizzato dal sistema di elaborazione del segnale. I dati acquisiti sono analizzati e visualizzati sul computer da un'applicazione software sofisticata in grado anche di identificare le sostanze "al volo".

Lo Ion Trap Mobility Spectrometer (ITMS) è realizzato con una tecnologia brevettata che assicura una sensibilità molto maggiore rispetto agli spettrometri tradizionali a mobilità ionica, in virtù della maggiore efficienza di ionizzazione.

 Lo strumento dispone inoltre di una maggiore selettività rispetto agli spettrometri tradizionali, grazie all'utilizzo della membrana semipermeabile, inserita sul percorso del flusso d'aria prima del rilevatore e della reazione chimica interna del dopante. Molti vapori di sostanze organiche sono trasmessi attraverso la membrana, da cui sono invece esclusi i composti inorganici. Alcuni vapori organici potrebbero provocare risposte indesiderate nel rilevatore. Tali risposte sono eliminate aggiungendo tracce di vapore del dopante al flusso di gas che entra nel rilevatore. Il dopante viene scelto in modo da neutralizzare le cariche di tutti gli ioni indesiderati e, in assenza di narcotici o esplosivi, produce un picco a risposta singola nello spettro. Lo spettro generato viene detto plasmagramma e, data la notevole affinità con le cariche dei vapori di contrabbando, entrando nel rilevatore rimuovono la carica anche dagli ioni del dopante.

3.2 Il Controllo

Alla presenza del personale dell’IVRI, società aggiudicataria dell’appalto per la vigilanza dello scalo di Parma e del personale della Polizia di Stato in servizio permanente all’aeroporto, sono state fatte due serie di prove. Una su soggetto cavia con indosso il cerotto portato per circa 30 minuti. In secondo luogo un busto artificiale munito di substrato umido e temperato per circa 60 minuti.

3.3 RISULTATI

Col sistema a filtro per sfregamento, in diverse condizioni di posa del cerotto sul manichino su 6 prove, i risultati hanno dato esito positivo nel 50% dei casi.

Col sistema ad aspirazione dei vapori, su 8 prove su mani ed indumenti a contatto col cerotto, i risultati hanno confermato il 100% di positività.

4.0 COMMENTO AI RISULTATI GENERALI DELLA SPERIMENTAZIONE

In generale la rilevazione degli esplosivi con i cosiddetti Sniffer si fonda sulla capacità di catturare per via meccanica, con appositi tamponi, le tracce di esplosivo che residuano sulle superfici di oggetti o indumenti contaminati, oppure sulla capacità di captare (aspirare) le particelle o meglio i vapori di esplosivi particolarmente volatili quali ad esempio l’EGDN o la NG (vedi grafico). Proprio per questo l’EGDN, molecola molto simile alla NG, ma meno tossica, è utilizzata anche come “marcante ICAO” negli esplosivi meno volatili quali il TNT, la Pentrite, l’RDX e l’HMX.

Il principio dei marcanti ICAO si fonda quindi proprio sulla capacità degli Sniffer di rilevare le tracce dei vapori dei marcanti rilasciate dagli esplosivi occultati in contenitori per il trasporto come le valigie o in grandi container.

5.0 CONCLUSIONI

Le prove di laboratorio, sui campioni correttamente campionati ed esaminati, hanno mostrato positività nell’oltre 75% dei casi. Le prove realizzate con sistemi di screaning meno sofisticato, hanno mediamente rilevato le stesse percentuali di positività.

Le prove sperimentali effettuate per questo studio hanno quindi confermato l’estrema capacità della nitroglicerina di essere rilevata soprattutto nella forma vapore (100% di risultati positivi).

Questo rafforza la tesi per cui l’utilizzo di cerotti alla NG può essere una sicura fonte di contaminazione e quindi la causa di “falsi allarmi” nei controlli dei varchi aeroportuali, su soggetti che utilizzano, ho possono aver utilizzato, ho siano venuti in contatto in modo casuale con cerotti alla NG.

Data l’estrema volatilità della NG e la conseguente capacità di attraversare tessuti od altre barriere non ermetiche, si rende tangibile il rischio di contaminazione sia reale anche in situazioni di contatto non diretto.

E’ evidente che le condizioni create sperimentalmente possono presentare contaminazioni differenti rispetto ad una situazione reale. Ciò va a vantaggio della ricerca. Infatti un soggetto obbligato a portare un cerotto “fresco” tutti i giorni, per settimane o diversi mesi, provocherà una contaminazione più sistematica nell’ambiente in cui vive e lavora agli indumenti o agli arredi in stoffa o in materiali più assorbenti.

Ciò deve indurre ad una grande attenzione i portatori di cerotto o di chi viene frequentemente in contatto con loro, se opera nel campo della security o se sottoposto a  controlli antiterroristici.

E’ necessario che i portatori di farmaci a base di nitroglicerina (trinitrina, ecc), sia sempre munito di regolare certificato medico in originale o che possa, in ogni frangente dimostrare di essere utilizzatore di detti farmaci.

I falsi postivi, come trasportatore o maneggiatore di esplosivi possono creare problemi ai cardiopatici ed ai loro accompagnatori.

Pensiamo infatti alla contaminazione che può essere trasmessa, ad esempio, sui sedili di un’automobile con sedili in stoffa, da chi indossa il cerotto sulla schiena o sopra le scapole.

Un passeggero seduto in un secondo tempo, potrebbe assorbire parte della contaminazione.

Un divano domestico su cui il portatore di cerotto riposa, potrebbe essere fonte di contaminazione per altri utilizzatori dello stesso divano.

Ve ricordato che se anche le percentuali ottenute nella presente sperimentazione fossero state inferiori, anche in una sola circostanza di falso positivo, le conseguenze per il “contaminato” potrebbero essere pesantissime.  

RINGRAZIAMENTI

Si ringraziano:

L’I.V.R.I. Istituto di Vigilanza in forza all’Aeroporto “G.Verdi” di Parma

La Questura di Parma

Il R.I.S. dei Carabinieri di Parma

L’ENAC

TESTI CONSULTATI

Manuale GE Itemiser 3

Manuale Vapor Tracer 2

Pubblicato e Stampato nel dicembre 2008

Aspetti forensi e di Security relativi alla contaminazione da farmaci a base di Nitroglicerina

relazione tecnica sulla ricerca effettuata

Ricerca residui di nitroglicerina su tessuti contaminati

REPORT ANALITICI SUI CAMPIONI

risultati analitici con rilevazione o meno della presenza rilevata di esplosivi, campione per campione

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Esplosivi attualmente rilevabili con la strumentazione disponibile

Esplosivi attualmente rilevabili con la strumentazione disponibile